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La mostra

 

I nuovi luoghi comuni sono quelli che parlano il linguaggio del presente, dove la mondializzazione e la perdita di identità geografica stanno per cancellare la memoria dei luoghi della natura e della tradizione, già oggi protetti e mostrati come merce rara.

Le fotografie del "Nuovo paesaggio" non parlano dei colori del cielo, dell'acqua e della terra, bensì delle forme e degli oggetti (case, auto, edifici) che l'uomo ha posizionato sul territorio, a volte creando una rottura con l'elemento naturalistico, a volte semplicemente per testimoniare la sua presenza, il suo passaggio, il suo essere colonizzatore; in ogni caso, interrompendo il filo che lega l'ambiente al determinato luogo geografico, e creando talvolta quei "non-luoghi" (spazi dell'anonimato, secondo la definizione di Marc Augé) ove le forme del globale vincono su quelle del locale.

La spersonalizzazione, la ripetitività, l’assenza di identità e di geografia, non rappresentano in quest’ottica elementi negativi, ma descrittivi del tempo presente. Le forme iconiche dei nuovi luoghi comuni (loghi, simboli, marche, materiali, architetture) diventano familiari: oggetti comuni che entrano subliminalmente a fa parte del proprio vissuto.

 

La mostra è ospitata presso la Galleria "Tina Modotti". La galleria, conosciuta come ex Mercato del Pesce, si trova in via Paolo Sarpi, all'angolo con via Valvason  ed a pochi metri dalla centrale Piazza San Giacomo (vedi mappa).

L'edificio, attualmente sede di mostre fotografiche, era di proprietà della Confraternita del SS. Sacramento e fu acquistato da  Antonio Someda nel 1691. Nel 1796 la casa venne venduta alla famiglia Tomadini e nel 1809 Giovanni Tomadini, negoziante, l'affitta a Anna Marcona.

Nel 1925 vengono abbattute alcune case di via Valvason, per consentire lavori di costruzione di nuovi edifici e di trasformazione di edifici preesistenti. In quell'occasione vengono eseguiti anche i lavori  a opera dell'ingegnere comunale Davide Badini (1897-1947), che modificano l'edificio antico conservando i due piani; al piano terreno è sita la pescheria. Lo stile ricalcherebbe temi del rinascimento toscano. 

Lo storico edificio liberty, sede del mercato del pesce fino agli anni '90, dal 2009 è intitolato alla celebre fotografa Tina Modotti (Udine, 17 agosto 1896 – Città del Messico, 5 gennaio 1942), ed  é divenuto uno spazio permanente per l’esposizione di opere fotografiche, provenienti sia dall’ingente patrimonio conservato nei musei cittadini, sia da fuori città.

 

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